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RILIEVO PLANIMETRICO

Il rilievo planimetrico ha lo scopo di dare una descrizione della superficie terrestre, con tutti gli elementi su di essa presenti, dal punto di vista della sola planimetria, senza cioè informazioni circa le quote altimetriche dei vari punti sulla mappa.

Eseguire un rilievo altimetrico significa in sostanza individuare una serie più o meno vasta di punti sul terreno e stabilire una o più relazioni fra di essi; questi punti si suddividono in due categorie generali:
  1. PUNTI DI APPOGGIO;
  2. PUNTI DI DETTAGLIO.

I punti di appoggio sono punti ben visibili e accessibili,  dai quali si ha una ampia visuale del terreno circostante. Essi possono essere vertici trigonometrici, e quindi materializzati da cime di campanili,  chiodi o segnali topografici permanenti in genere;  i punti di appoggio sono detti tali in quanto da essi si esegue il rilievo dei punti di dettaglio.

I punti di dettaglio costituiscono il completamento del rilievo planimetrico, e vengono rilevati da opportuni punti di appoggio. Il rilievo del dettaglio si esegue rilevando tutti i punti caratteristici che compaiono sul terreno, tra i quali spigoli di fabbricati, tombini, pali della luce, rocce particolari, ognuno rappresentato con una propria semantica.


RILIEVO LASER SCANNER

I laser a scansione (o laser scanner) sono dispositivi capaci di emettere un impulso elettromagnetico (il laser) e di ricevere il segnale riflesso, misurando l'intervallo di tempo trascorso e quindi la distanza tra lo strumento ed il punto rilevato


RILIEVO TOPOGRAFICO

La topografia (il cui termine derivante dal greco è composto da topos = luogo e graphos = grafia) è una disciplina che ha per oggetto lo studio dei metodi, dei procedimenti applicativi, dei modelli di calcolo e delle strumentazioni finalizzate al rilievo di una porzione limitata della superficie terrestre, sufficientemente piccola dapoterne trascurare la sfericità o curvatura (generalmente l’area definita attorno ad un punto con raggio max di 15 Km.Come si è visto, all’inizio la topografia misurava prevalentemente angoli, oggi tuttavia le operazioni topografiche hanno come scopo la misura di:

DTM

Modelli digitali del terreno;
La rappresentazione della morfologia del terreno assicurata da un insieme di punti discreti, noti nelle tre coordinate XYZ, opportunamente distribuiti sulla sua superficie prende il nome di 'DTM' o 'digital terrain model'
I DTM sono classificati sulla base della distribuzione dei punti discreti sul terreno interessato, che può risultare ' irregolare' , o ' regolare ' o ' strutturata ' .
Nelle distribuzione irregolare, indicata talvolta ' random ' , il modello non segue alcuno schema precostituito, ma si adatta alle accidentalità del terreno rappresentato.
Nelle distribuzioni strutturate, i punti sono distribuiti invece per maglie quadrate o triangolari, che realizzano una rappresentazione geometrica del tutto astratta.
L'utilizzazione dei DTM è particolarmente diffusa nella progettazione stradale e negli interventi di ingegneria civile e territoriale.

Livellazione

Prende il nome di 'livellazione' l'insieme dei procedimenti operativi topografici che consentono di determinare i dislivelli fra i diversi punti del terreno.
La livellazione può essere indipendente dalla misura della distanza che intercorre tra i punti di cui si intende determinare il dislivello, quando questa neon risulti indispensabile per lo sviluppo dei calcoli degli stessi dislivelli, ma possono anche dipenderne quando la determinazione dei dislivelli dipenda dalla misura degli angoli di inclinazione, di zenitali o di pendenze.
Le livellazioni si distinguono in generale in: 'livellazioni geometriche', in 'livellazioni idrostatiche', ed in 'livellazioni trigonometriche', o 'tacheometriche' e 'speditive'.
Nella figura vediamo uno schema di livellazione geometrica

Livello

E' lo strumento utilizzato nella livellazione geometrica ed ha la funzione di individuare la indispensabile linea visuale orizzontale di riferimento, e di consentire le necessarie letture alle stadie, o mire di livellazione, per la determinazione dei dislivelli.
I livelli si distinguono in 'livelli su linea', che realizzano una linea orizzontale soltanto in una determinata direzione, ed in ' livelli su piano', che realizzano una linea orizzontale in tutte le direzioni.
Sono state realizzate varie tipologie di livelli che comprendono, in particolare: i 'livelli a traguardi', i 'livelli a cannocchiale', i 'livelli automatici' od 'autolivelli', ed i 'livelli digitali'.
Il livello a cannocchiale è essenzialmente costituito da un cannocchiale che realizza la 'linea di mira' capace di osservare la stadia, e da una 'livella a bolla', che permette di orizzontare la linea di mira medesima.
La gamma dei livelli a cannocchiale con livella è piuttosto ampia ed include in particolare: i 'livelli a cannocchiale fisso', i 'livelli a cannocchiale fisso con vite di elevazione', i 'livelli a cannocchiale girevole', i 'livelli a cannocchiale girevole con vite di elevazione'.
Il livello digitale è uno strumento per livellazione geometrica corredato di un dispositivo rivelatore elettronico che, attraverso una correlazione di immagine, rende possibile la lettura automatica del dislivello e della distanza fra il punto di stazione dello strumento e la posizione della mira.
L'autolivello, o 'livello automatico' si ispira al principio dell''archipendolo', che definisce una direzione orizzontale grazie ad un filo a piombo.
Lo schema costruttivo di un livello automatico, od autolivello, può riprodurre due tipologie essenziali: quella di un cannocchiale rigidamente connesso ad una massa pendolare su coltelli, oppure quella di un cannocchiale sospeso a pendolo con cerniera a lamina elastica dotata di dispositivo di smorzamento.
Appartengono all'insieme dei livelli automatici, od autolivelli, anche i 'livelli automatici a laser', che consentono di visualizzare un piano di riferimento orizzontale o inclinato

Ortofoto

Una immagine ortofotografica è frutto di un lavoro di 'raddrizzamento' grazie al quale il punto di presa risulta portato all'infinito in modo da rendere paralleli fra loro i raggi proiettanti. In questo modo si eliminano gli errori nel rapporto di scala dell'immagine fotografica.
L'affidabilità metrica di un'immagine fotografica aerea è funzione esclusiva della rigorosità con la quale viene mantenuto localmente, e cioè in ogni suo punto, il relativo 'rapporto di scala' rispetto al terreno rappresentato.
Questo rapporto di scala è come noto definito dal rapporto fra la distanza principale 'f' della camera metrica utilizzata per la presa aerofotogrammetrica e la distanza relativa 'H' del terreno ritratto.
Logicamente variando la morfologia del terreno, per il suo sviluppo in altezza od in profondità, varia evidentemente la distanza relativa 'H' e con questa il valore locale del rapporto 'f/H' che ne esprime la relativa scala di rappresentazione.
E' infatti per questo motivo essenziale che le immagini fotografiche degli oggetti più prossimi al punto di presa, a parità di dimensione, risultano più grandi di quelle relative agli oggetti più lontani dalla stesso punto di presa. Fatto che si verifica oltretutto anche nella normale osservazione visiva.
Per garantire la costanza del rapporto di scala in tutti i punti dell'immagine fotografica aerea, risulta allora necessario riproiettare il negativo originale in maniera da eliminare gli effetti conseguenti alle predette variazioni locali della 'quota relativa di volo H'.


Piano quotato

Seguendo le regole delle proiezioni quotate, la posizione altimetrica dei punti del terreno viene rappresentata in piano direttamente dalla loro distanza, detta 'quota', dalla superficie di riferimento.

Nella costruzione del 'piano quotato' le quote vengono scritte a lato del particolare topografico cui si riferiscono.

Per progettare su un terreno opere stradali, canali, acquedotti, spianamenti, ecc., è necessario effettuare studi teorici su una carta in scala opportuna che dia del terreno stesso una rappresentazione grafica completa, cioè plano-altimetrica.
Questo problema è stato risolto con la teoria delle proiezioni quotate, che fa parte della Geometria
descrittiva, la quale configura i terreni mediante:
  • piani quotati;
  • piani a linee di livello.

La superficie del terreno, in genere irregolare e multiforme, non è però certamente l’elemento più semplice per introdurre utilmente questa teoria, perciò cominceremo col descriverla considerando il punto, la retta e il piano.
D’altronde questi elementi geometrici fondamentali si possono considerare come parti eventualmente costituenti la stessa superficie terrestre, che può per esempio essere immaginata formata da infiniti punti, o in qualche direzione presentarsi rettilinea, oppure in qualche zona essere pianeggiante.
Inoltre essi possono essere anche immaginati come parti semplificate degli stessi elementi di progetto; per esempio il punto può rappresentare la posizione obbligata per il passaggio di un tracciato stradale, la retta corrispondere all’asse di un canale, il piano individuare un terrazzamento da realizzare in vallata, ecc.

I PIANI QUOTATI
I piani quotati rappresentano plano-altimetricamente il terreno mediante le proiezioni quotate di un insieme di punti caratteristici appartenenti alla superficie dello stesso terreno. I punti caratteristici, devono essere presi in numero e in posizione tale che, congiunti a tre a tre, formino una rete di triangoli
sufficientemente combacianti col terreno.
Nell’interno di essi non devono esserci cioè né avvallamenti né prominenze, e ogni lato della rete deve
corrispondere a un tratto di terreno a pendenza costante, formante una linea di compluvio se in essa confluiscono le acque piovane, oppure una linea di displuvio se costituisce uno spartiacque. I piani con punti quotati non sono molto rappresentativi della conformazione plano-altimetrica del terreno, perché obbligano l’osservatore a una continua lettura delle varie quote e al loro reciproco raffronto; per questo motivo sono utilizzabili solo per rappresentazioni su piccole zone.

I PIANI A LINEE DI LIVELLO
I piani a linee di livello rappresentano plano-altimetricamente il terreno, sul piano orizzontale di riferimento, mediante le proiezioni quotate di un insieme di linee continue caratteristiche appartenenti alla superficie fisica dello stesso terreno. Le linee, dette anche isoipse, congiungono ciascuna tutti i punti del terreno aventi la stessa quota; il dislivello e fra due linee continue è detto equidistanza e deve essere costante in ciascuna rappresentazione; nella cartografia ufficiale si prende uguale alla millesima parte del denominatore della scala del disegno (le tavolette dell’I.G.M. al 25 000 hanno per es. l’equidistanza e = 25 m).
Queste rappresentazioni si prestano meglio dei piani quotati a individuare globalmente e rapidamente la conformazione planimetrica e altimetrica del terreno, dando una visione di insieme plastica altrimenti impossibile. Come per i piani quotati, la rappresentazione stessa risulta però sempre approssimata, perché presuppone, contrariamente alla realtà, che la superficie del terreno compresa fra due linee di livello successive sia sempre pianeggiante, e con pendenza uniforme lungo le infinite direzioni che si appoggiano nello spazio alle linee stesse mantenendosi ortogonali a quella di quota più bassa.
Le valli si distinguono facilmente dalle dorsali, perché mentre nelle prime salendo si incontrano le linee di livello dalla parte concava, nelle seconde si incontrano invece dalla parte convessa.
Ma nei piani a linee di livello è anche facile definire a colpo d’occhio le zone a maggiore pendenza e quelle a pendenza minore, essendo le prime quelle che presentano le linee più ravvicinate e le seconde quelle che le presentano più distanziate.


Allineamento

L'operazione che lo realizza viene generalmente indicata come 'palinamento dell'allineamento', e viene realizzata disponendo sul terreno opportuni segnali lungo un direzione prefissata, a distanze da 10 a 20 m o più l'uno dall'altro.

L'allineamento viene realizzato di norma, fissando sul terreno le paline nei punti che delimitano la direzione prefissata, e traguardando poi i segnali da interporre sul terreno lungo l'allineamento progettato, cominciando dal più lontano.
Nelle consuetudine operativa l'operazione di allineamento prelude sempre alla misura diretta di una distanza, al tracciamento di un rettifilo, ed al controllo della stabilità di un versante in movimento.

Altitudine

In generale viene detta 'altitudine', o 'quota' od 'altezza', di un punto terrestre, la distanza di questo punto dalla superficie di livello assunta come riferimento.
La superficie di livello assunta come riferimento per le quote dei punti topografici è di norma quella del 'livello medio del mare'.

Angolo zenitale

Si definisce 'angolo zenitale' o 'distanza zenitale', o più semplicemente 'zenitale', l'angolo tra la verticale del punto P e la visuale ad un punto A.
Il valore complementare dell'angolo zenitale, compreso tra l'orizzontale del punto P e la visuale ad un punto A prende invece il nome di 'angolo di altezza', o più semplicemente 'altezza'.
In genere, sono detti 'angoli di elevazione' gli angoli di altezza corrispondenti a visuali al disopra del piano orizzontale, ed 'angoli di depressione' quelli corrispondenti invece a visuali al disotto dello stesso piano orizzontale.

CAD
Computer Aided Design (E)

La funzione primaria dei sistemi 'CAD' è essenzialmente quella di mostrare ed elaborare le informazioni visuali o grafiche.

Questi sistemi sono utilmente impiegati in Architettura e in ingegneria per la progettazione.
Questi programmi sono in continua evoluzione e propongono sempre maggiori possibilità di interazione fra informazione grafica e informazioni alfanumeriche associate al disegno o a parti del disegno. Questo permette la costruzione di data base interattivi con il disegno elaborato anche tridimensionalmente

GIS

Un GIS è un sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (geo-riferiti). Secondo la definizione di Burrough (1986) "il GIS è composto da una serie di strumenti software per acquisire, memorizzare, estrarre, trasformare e visualizzare dati spaziali dal mondo reale". Trattasi quindi di un sistema informatico in grado di produrre, gestire e analizzare dati spaziali associando a ciascun elemento geografico una o più descrizioni alfanumeriche.
Esempio di un sistema informativo geografico nel quale sono caricati livelli lineari e puntuali.
Il GIS è l'ambiente Software che permette l'elaborazione e manipolazione dei dati geometrici georeferenziati, i quali sono memorizzati in strutture dati del tipo DBMS (Database management system) che gestiscono anche la spazialità, o in singoli file.

A

Attributo - Informazione descrittiva associata ad un oggetto geografico e che lo caratterizza. Generalmente nei GIS indica le caratteristiche non grafiche dell'elemento o quelle grafiche non rappresentabili nella scala d'acquisizione. Ad esempio potrebbero essere attributi di un elemento lineare (arco) che rappresenta una strada: il tipo di pavimentazione, il numero medio di veicoli in transito, la larghezza, ecc.

C

Campo
- Un una tabella di attributi, indica una posizione all'interno di un record dedicata ad una sola caratteristica di ciascun elemento della tabella.

Carta geografica - Una carta geografica è una rappresentazione grafica di elementi geografici o altri fenomeni spaziali (laghi, fiumi, strade, città...) che fornisce due tipi di informazioni circa l'area rappresentata: la posizione e l'aspetto. La posizione consente di capire dov'è un particolare elemento geografico sulla superficie della terra e quali sono le sue relazioni con gli altri elementi. L'aspetto ci illustra sia le caratteristiche qualitative (nome, tipo .. .) che quelle quantitative (area, lunghezza ...) dell'elemento rappresentato. Ciascuna carta geografica presenta, oltre alle informazioni spaziali e descrittive, alcune caratteristiche tecniche che la definiscono e ne determinano l'uso. Tali caratteristiche includono la scala, l'accuratezza, il sistema di proiezione, il sistema di coordinate.

Cartografia digitale - Nella versione digitale di una carta geografica tradizionale, la posizione e la descrizione degli elementi sono memorizzate in una serie di file su computer. Per individuare la posizione degli elementi geografici è utilizzato un sistema di coordinate cartesiane x,y o x,y,z: ogni punto è rappresentato con una singola coppia di coordinate x,y; ogni linea è memorizzata come una serie ordinata di coordinate x,y; ogni area è memorizzata come una serie ordinata di coordinate x,y che definiscono i segmenti perimetrali della figura chiusa. Con le coordinate x,y è possibile rappresentare punti, linee e poligoni come liste di coordinate, invece che come un disegno. Nella maggior parte dei casi, la memorizzazione degli elementi geografici utilizza coordinate del mondo reale: queste coordinate rappresentano una localizzazione reale sulla superficie della terra, in uno dei tanti sistemi di coordinate. Le relazioni tra elementi geografici sono espresse, su una carta digitale, con l'uso della topologia. Le caratteristiche degli elementi geografici sono memorizzate nel computer in un file, detto generalmente tabella, come set di numeri e caratteri.

Cartografia di base - E' l'insieme delle carte che riguardano un certo territorio, costruite con tecniche topografiche e fotogrammetriche, che rappresentano le planimetrie (corsi d'acqua, strade, ferrovie, ponti, case, ecc.) e l'altimetria composta da punti quotati o curve di livello.

D

Database - Per database (base dati, banca dati o archivio) si intende un insieme di informazioni di diverso tipo. Questi dati sono organizzati secondo criteri ben precisi che permettono una rapida consultazione.

Database geografico - Database dedicato a informazioni di tipo territoriale.

Dati spaziali - Dati geometrici caratterizzati da un riferimento geografico.

F

Formato raster - [vedi "raster"]

Fotointerpretazione
- Tecnica che consente ad esperti di determinare e classificare fenomeni territoriali dalla lettura di foto aeree o immagini telerilevate, quali ad esempio, tipi di vegetazione, determinazione di faglie o aggiornamento di basi cartografiche esistenti.

Fotopiano - Mosaico di foto aeree raddrizzate applicabile a terreni particolarmente pianeggianti.

G

Gauss-Boaga
- E' un sistema di coordinate in proiezione cilindrica inversa tipicamente utilizzata per la cartografia del territorio in Italia (IGMI, Catasto, Carte Tecniche Regionali, ecc.).

Georeferenziare - Procedura software che consiste nel posizionare, mediante punti a coordinate note (punti di controllo), dati vettoriali o un'immagine raster nella rispettiva zona del territorio reale secondo un determinato sistema di riferimento.

GIS (Geographical Information System) - Un insieme complesso di componenti hardware, software, umane ed intellettive per acquisire, processare, analizzare, immagazzinare e restituire in forma grafica ed alfanumerica dati riferiti ad un territorio.

GPS (Global Positioning System) - E' un sistema che consente, per mezzo di un ricevitore, un software dedicato e una costellazione di satelliti, di determinare la posizione al suolo e l'altimetria di un punto, con una precisione che varia da pochi millimetri ad alcuni metri in funzione del tipo di apparecchiatura e delle procedure operative di rilievo.

I

Image processing
- Insieme di attività riguardanti l'elaborazione di immagini in formato raster. Molte delle tecniche impiegate in questa disciplina richiedono procedimenti matematici complessi con l'obiettivo di determinare i fenomeni descritti dall'immagine quali ad esempio, nel GIS, inquinamento, umidità e temperatura al suolo, vegetazione, ecc.

Immagine raster
- Qualsiasi immagine può essere pensata come formata da un insieme di piccole aree uguali (pixel), ordinate secondo linee e colonne, tali da costituire una matrice. I valori associati ad ogni cella possono esprimere sia informazioni di tipo grafico (colore, tono di grigio, ecc) sia di tipo descrittivo (temperatura, pendenza, ecc).

L

Layer - [vedi "strato informativo"]

Legenda - E' uno strumento presente sulle carte che associa i simboli grafici utilizzati ai singoli tematismi, per consentirne la lettura.

Longitudine
- [vedi "proiezione geografica"]

M

Mosaicatura
- E' l'insieme di operazioni che, in ambito GIS, consente di unire tra loro più mappe in formato digitale per realizzare una continuità territoriale.

O

Overlay (topologico) - Procedura di analisi spaziale che consente di sovrapporre e intersecare gli strati informativi (layer) unendo così le informazioni associate a ciascuno di essi per produrre un nuovo strato di sintesi.

P

Plotter - Apparecchiatura che viene utilizzata per tracciare grafici o disegni elaborati da un calcolatore elettronico. Può essere a penna, elettrostatico, a getto d'inchiostro o a trasferimento termico.

R

Raster - [vedi "immagine raster"]

Rasterizzazione - Operazione che consente in modo automatico di ricavare un'immagine raster a partire da dati vettoriali o da documenti cartacei (scanner).

Record - Gruppo di posizioni contigue (campi) di informazioni, anche disomogenee, alle quali è possibile accedere secondo differenti modalità.

Risoluzione
- E' un parametro di qualità locale di una cartografia e corrisponde alle dimensioni del più piccolo particolare rappresentato nella cartografia vettoriale e alla lunghezza del lato della cella (pixel) nel formato raster.

S

Scala nominale
- E' un parametro che definisce la scala di riferimento di una cartografia numerica in funzione della corrispondente scala di una cartografia tradizionale realizzata seguendo gli stessi requisiti di precisione metrica.

Scala - La scala di una carta geografica indica, in pratica, quante volte una porzione della superficie terrestre è stata ridotta per poter essere rappresentata su un foglio di carta. E espressa, in genere, come il rapporto tra una distanza sulla carta e la corrispondente distanza sul terreno. Il rapporto di scala utilizzato per una carta geografica determina il contenuto di informazioni e la dimensione dell'area che può ragionevolmente essere rappresentata. Si definiscono carte a grande scala (1:500, 1:1000, 1:2000), a media scala (1:5000, 1 :10000) e a piccola scala (da 1:25000 in poi).

Scanner
- Dispositivo hardware per l'acquisizione automatica in formato digitale di elementi grafici (carte, foto, immagini, ecc). Le informazioni grafiche vengono memorizzate in formato raster. È possibile tuttavia tramite appositi strumenti software convertire tali informazioni in formato vettoriale (vettorializzazione).

Sistema di coordinate
- [vedi "sistema di riferimento"]

Sistema di riferimento - Ogni proiezione ha un proprio sistema di riferimento, dal quale si parte per calcolare le distanze. Ad esempio la Proiezione Geografica ha come riferimenti l'incrocio tra il meridiano di Greenwich e l'Equatore, la UTM prevede spicchi predeterminati di sei gradi detti fusi a loro volta divisi in zone (L'ltalia è a cavallo dei fusi 32, 33 e 34), la GAUSS-BOAGA, tutta italiana, parte da Monte Mario (a Roma) e utilizza coordinate chilometriche misurate convenzionalmente partendo da 1500 a sinistra e da 2520 a destra del meridiano di riferimento.

SIT (Sistema Informativo Territoriale)
- Acronimo italiano corrispondente all'anglosassone GIS.

SPOT (Système Probatoire d'Observation de la Terre)
- Famiglia di satelliti multispettrali per il remote sensing con sistema di puntamento mobile. La definizione a terra è di 20 metri per il multispettrale e di 10 metri per il pancromatico. Il primo lancio di questo sistema francese risale al 1986.

T

Tabella di attributi - Le tabelle sono una parte integrante dello strato informativo. Ogni tabella è relativa ad un gruppo omogeneo di elementi geografici della carta (le strade, i fiumi, le curve di livello, ecc.) ed è costituita da un numero variabile di righe e colonne. Ogni riga (record) contiene la descrizione di un singolo elemento geografico ed ogni colonna (campo o attributo) memorizza uno specifico tipo di informazione. Le caratteristiche degli elementi geografici sono generalmente tradotte in codici numerici o alfabetici, prima di essere inserite nella relativa tabella.

Tematismo - Rappresentazione di una cartografia raster o vettoriale nella quale punti, linee o superfici sono associati a simboli, retini o colori che rappresentano il risultato di un'analisi di qualità (uso del suolo, zone di piano regolatore, intensità del traffico su una strada, ecc.).

Topologia - La topologia è un insieme di regole per definire in maniera esplicita le relazioni, i rapporti di connessione e di contiguità tra gli elementi spaziali e per collegare tali elementi alle relative descrizioni (attributi). In un modello dati topologico, ad esempio, è possibile riconoscere le aree contigue e identificare le linee che delimitano ciascuna superficie (confini).

V

Vettoriale - E' un sistema di archiviazione di dati grafici secondo il quale gli oggetti vengono memorizzati in base alle coordinate cartesiane dei punti e linee che li compongono.

Vettorializzazione - Operazione che consente in modo automatico o semiautomatico (cioè con l'assistenza di un operatore) di ricavare un insieme di vettori a partire da una immagine raster.


TABELLA DELLE CATEGORIE CATASTALI
I - IMMOBILI A DESTINAZIONE ORDINARIA
GRUPPO A


A/1  Abitazioni di tipo signorile:  
Abitazioni di tipo signorile. Unità immobiliari appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale.

A/2  Abitazioni di tipo civile:
  
Abitazioni di tipo civile. Unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello rispondente alle locali richieste di mercato per fabbricati di tipo residenziale.

A/3  Abitazioni di tipo economico:  
Abitazioni di tipo economico. Unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche di economia sia per i materiali impiegati che per la rifinitura, e con impianti tecnologici limitati ai soli indispensabili.

A/4  Abitazioni di tipo popolare
:
Abitazioni di tipo popolare. Unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di modesto livello. Dotazione limitata di impianti quantunque indispensabili.

A/5  Abitazioni di tipo ultrapopolare:

Abitazioni di tipo ultrapopolare. Unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di bassissimo livello. Di norma non dotate di servizi igienico-sanitari esclusivi.

A/6 - Abitazioni di tipo rurale

A/7  Abitazioni in villini:
Abitazioni in villini. Per villino deve intendersi un fabbricato, anche se suddiviso in unità immobiliari, avente caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture proprie di un fabbricato di tipo civile o economico ed essere dotato, per tutte o parte delle unità immobiliari, di aree esterne ad uso esclusivo.

A/8  Abitazioni in ville:

Abitazioni in ville. Per ville devono intendersi quegli immobili caratterizzati essenzialmente dalla presenza di parco e/o giardino, edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture, di livello superiore all'ordinario.

A/9  Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici:
 
Castelli, palazzi eminenti. Rientrano in questa categoria i castelli ed i palazzi eminenti che per la loro struttura, la ripartizione degli spazi interni e dei volumi edificati non sono comparabili con le Unità tipo delle altre categorie; costituiscono
ordinariamente una sola unità immobiliare. E' compatibile con l'attribuzione della categoria A/9 la presenza di altre unità, funzionalmente indipendenti, censibili nelle altre categorie.

A/10  Uffici e studi privati:
Uffici e studi privati. Rientrano in questa categoria quelle unità immobiliari che per tipologia, dotazione di impianti e finiture sono destinate all'attività professionale.

A/11  Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi:  
Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi Rifugi di montagna, baite, trulli, sassi, ecc…
Note altri gruppi per categorie catastali più particolari

D/1  Opifici


D/2  Alberghi e pensioni (con fine di lucro)


D/3  Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro)   


D/4  Case di cura ed ospedali (con fine di lucro)


D/5  Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)


D/6  Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro)


D/7  Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni.


D/8  Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni.


D/9  Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati
soggetti a pedaggio.

D/10  Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.   

NOTE ESPLICATIVE SUL GRUPPO A

Il prospetto di qualificazione che riporta le categorie esistenti è relativo e variabile da luogo a luogo, ed avrà un corrispondente significato locale.

E/3 - Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche. Un esempio sono le Caserme dei Carabinieri.


F/2 - Unità collabenti - fabbricati fatiscenti, ruderi, unità con tetto crollato e inutilizzabili.

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